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Che cosa è l’ALBA?

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È necessario avanzare verso la stabilità del Continente: nel campo politico, in quello economico e in quello sociale, questo modello dell’ALBA  punta verso la stabilità e riprendendo le parole di Cristo: «L’unico sentiero verso la pace, è la Giustizia; la fratellanza, l’uguaglianza… non ci sarà pace, finché non ci sia giustizia nel mondo»

Hugo Chávez Frías (*)

CHE COSA È L’ALBA? (1)

  1. I. Cosa s’intende per ALBA

L’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA) è, fondamentalmente, un modello d’integrazione dei popoli dei Caraibi e dell’America Latina, i quali condividono spazi geografici, vincoli storici e culturali, necessità e potenzialità comuni.

Si tratta, in sostanza, di uno schema d’integrazione basato sui principi di cooperazione, solidarietà e complementarità, che nasce come alternativa al modello neoliberale, il quale non ha fatto altro che approfondire le asimmetrie strutturali e favorire l’accumulazione delle ricchezze a minoranze privilegiate a scapito del benessere dei popoli.

L’ALBA poggia sulla creazione di meccanismi finalizzati a creare vantaggi cooperativistici tra le nazioni che consentano di compensare le asimmetrie esistenti tra i paesi dell’emisfero. Si muove contro gli ostacoli che impediscono la vera integrazione, come possono essere la povertà e l’esclusione sociale, lo scambio ineguale e le condizioni inique dei rapporti internazionali, l’accesso all’informazione, alla tecnologia e alla conoscenza; aspira a creare consensi, per ripensare gli accordi d’integrazione in funzione del raggiungimento di uno sviluppo nazionale e regionale endogeno che sradichi la povertà, corregga le ineguaglianze sociali e assicuri un innalzamento della qualità della vita dei popoli. In questo senso, la costruzione dell’ALBA nei Caraibi rafforzerà lo sviluppo endogeno, sovrano ed equilibrato dei paesi della regione.

Il suo principio si basa sulla cooperazione tramite fondi di compensazione per correggere le disparità che pongono in svantaggio i paesi meno sviluppati di fronte a quelli più sviluppati.

Per questo motivo la proposta dell’ALBA attribuisce priorità all’integrazione latinoamericana e alle negoziazioni tra alleanze subregionali, aprendo nuovi spazi di consultazione, al fine di approfondire la conoscenza delle nostre posizioni e identificare spazi d’interesse comune che consentano di costituire alleanze strategiche e presentare livelli simili nel processo di negoziazione.

L’ALBA è una proposta intesa a creare consensi che implichino il ripensamento degli accordi d’integrazione, in funzione del raggiungimento di uno sviluppo endogeno nazionale e regionale che contribuisca ad eliminare la povertà, corregga le ineguaglianze sociali e assicuri una crescente qualità di vita per i popoli. La proposta dell’ALBA si somma al risveglio della coscienza espressa nell’emergenza di una nuova leadership politica, economica, sociale e militare in America Latina e nei Caraibi; oggi più che mai, è vantaggioso effettuare l’unità latinoamericana e caraibica.

Il presidente Hugo Chávez nel suo intervento all’ALADI (2) ha sintetizzato l’ideologia dell’ALBA nei seguenti punti:

  • Promuovere la lotta contro la povertà.
  • Preservare l’autonomia e l’identità latinoamericana.
  • Il trasferimento di tecnologia, l’assistenza tecnica.
  • La formazione di risorse umane.
  • Diritto di precedenza alle imprese nazionali come fornitrici degli enti pubblici.
  • Gli accordi non potranno essere ostacolati alla diffusione del progresso scientifico e tecnologico.
  • Affrontare l’arbitrio dei monopoli e degli oligopoli mediante efficaci meccanismi che assicurino una sana concorrenza.
  • Gli investitori stranieri non potranno citare in giudizio gli Stati per la gestione dei monopoli statali d’interesse pubblico.
  • Trattamento speciale e differenziato delle economie disuguali, in modo da poter offrire maggiori opportunità ai più deboli.
  • Processo di ampia partecipazione sociale, qualificabile come democratico.
  • I diritti economici, sociali, culturali e civili saranno indipendenti, indivisibili e irrinunciabili.
  • Gli interessi commerciali o quelli degli investitori non potranno godere di una superiorità assoluta, che travalichi i diritti umani e la sovranità degli Stati.
  • Assoggettare l’ALCA (3) agli accordi sulla protezione dei diritti umani, ambiente e generi attualmente esistenti.
  • Creazione di Fondi di Convergenza Strutturale per la correzione delle asimmetrie (4).
  1. II. Principi che regolano l’ALBA

  1. L’integrazione neoliberale predilige il commercio e gli investimenti; invece l’Alternativa Bolivariana per l’America Latina (ALBA) è una proposta che fonda il suo interesse sulla lotta contro la povertà e l’esclusione sociale.
  2. La proposta dell’ALBA assegna un’importanza fondamentale ai diritti umani, al lavoro e alla donna, alla difesa dell’ambiente e all’integrazione fisica.
  3. Nell’ALBA, la lotta contro le politiche protezioniste e i rovinosi sussidi da parte dei paesi industrializzati non possono negare il diritto dei paesi poveri di proteggere i loro contadini e produttori agricoli.
  4. Per i paesi poveri nei quali l’attività agricola è fondamentale, le condizioni di vita di milioni di contadini e indigeni si vedrebbe irreversibilmente colpita qualora si verificasse un’invasione dei beni agricoli importati, compresi i casi in cui il sussidio non vi fosse.
  5. La produzione agricola è qualcosa di più che la produzione di merci; è la base per preservare scelte culturali, costituisce una forma d’insediamento del territorio, definisce modalità di rapporto con la natura, ha a che fare direttamente con la sicurezza e l’autosufficienza alimentare. In questi paesi l’agricoltura è più che altro un modo di vita e non può essere trattata come qualsiasi altra attività economica.
  6. L’ALBA deve colpire gli ostacoli che si frappongono all’integrazione sin dalle sue fondamenta, vale a dire:
  1. la povertà della maggioranza della popolazione;
  2. le profonde disparità e asimmetrie che esistono tra i paesi;
  3. lo scambio ineguale e le condizioni inique nei rapporti internazionali;
  4. l’onere di un debito impagabile;
  5. le imposizioni delle politiche di aggiustamento strutturale da parte del FMI e della BM e le regole rigide dell’OMC che intaccano le basi dell’appoggio sociale e politico;
  6. gli ostacoli per l’accesso all’informazione, la conoscenza e la tecnologia che derivano dagli attuali accordi sulla proprietà intellettuale;
  7. deve prestare attenzione ai problemi che compromettono il consolidamento di una vera democrazia, come il monopolio dei mezzi di comunicazione sociale
  1. Affrontare la cosiddetta Riforma dello Stato, la quale ha solo prodotto brutali processi di deregolamentazione, privatizzazione e smembramento delle capacità della gestione pubblica.
  2. Come risposta alla selvaggia dissoluzione sofferta dallo Stato per più di un decennio di egemonia neoliberale, fin d’ora s’impone il rafforzamento dello stesso, fondato sulla partecipazione del cittadino agli affari pubblici.
  3. Bisogna mettere in questione l’apologia del libero commercio, concepito sufficiente per garantire l’automatico avanzamento verso superiori livelli di crescita e benessere collettivo.

10.  Senza un chiaro intervento dello Stato, volto a ridurre le disparità tra i paesi, la libera concorrenza tra disuguali non può condurre se non al consolidamento dei più forti a danno dei più deboli.

11.  L’approfondimento dell’integrazione latinoamericana ha bisogno di un’agenda economica definita dagli Stati sovrani, svincolata dall’influenza nefasta degli organismi internazionali.

III.             L’ALBA nei Caraibi

L’ALBA acquista una dimensione speciale nei Caraibi, grazie all’esistenza di condizioni oggettive che consentirebbero di avanzare rapidamente nel processo d’integrazione, mediante lo sviluppo di un programma di cooperazione integrato e consistente, indirizzato a costruire le basi dello sviluppo socioeconomico sostenibile e il consolidamento di una comunità di nazioni.

Evidenziamo, pertanto, che le proposte dell’ALBA circa i Caraibi non hanno la pretesa di entrare in conflitto con gli accordi multilaterali o subregionali esistenti, i quali, invece, devono essere assunti come complementari.

Perciò, le iniziative devono mantenere una visione sistemica e integratrice, prendendo in considerazione la complessità dei processi e l’indivisibilità delle dimensioni politiche, sociali, economiche, culturali, ambientali, di sicurezza e sovranità dei popoli dei Caraibi.

I Caraibi sono una riserva di ricchezze energetiche e idrobiologiche, ricca di giacimenti minerali strategici. È una regione che diverrà una potenza turistica mondiale e di prestazione di servizi marittimi per la sua ubicazione geostrategica. È, ugualmente, una zona di ampio e ricco profilo culturale ed etnico.

D’altra parte, le comunità delle nazioni caraibiche mostrano un peso politico importante negli organismi multilaterali internazionali come l’ONU e l’OSA, nei quali hanno un’importante capacità di negoziazione al momento della presa di decisioni.

Senza dubbio, tutte queste capacità si potenzierebbero nell’ambito di un processo d’integrazione come quello proposta dall’ALBA.

I Caraibi sono un mercato relativamente piccolo, di 36,25 milioni di abitanti. Aggiungendo la CARICOM (5) (15,7 milioni), Cuba (11,3 milioni) e Repubblica Dominicana (9,1 milioni), la regione raggiunge i 62,8 milioni di abitanti, se includiamo anche il Venezuela; il PIL della regione raggiunge gli 80.000 MM USD (6) dei quali il 36,25% (28.000 MM USD) è fornito dai 15 paesi integranti della CARICOM e il rimanente 63,75% (52.000 MM USD) da Cuba e Repubblica Dominicana.

Troviamo degli svantaggi nel fatto che i paesi caraibici hanno sempre esibito bilanci commerciali in disavanzo e anche nel fatto che il commercio interregionale è basso per quanto rappresenta il volume delle esportazioni – l’11,75% del totale esportato e le importazioni – il 5,15%. Difatti, il 71% delle esportazioni della regione ha come destinatari l’America del Nord e l’Europa, mentre solo un 12% finisce in America Centrale e un 4% in Sudamerica.

I settori che riportano maggiori indici d’esportazione sono: prodotti minerali (compresi il petrolio e i suoi derivati), tessili, prodotti chimici, manifatture varie, bibite, alimenti e metalli comuni.

Bisogna far notare che esistono potenzialità di complementarità e sostituzione d’importazioni provenienti da paesi terzi per prodotti elaborati interregionalmente, in quanto esistono settori la cui richiesta di merci possiede una produzione interregionale, ma queste sono commercializzate con paesi terzi.

Per le ragioni summenzionate, si può concludere che esistono una grande sfida e grandi opportunità per lo sviluppo e l’approfondimento del commercio interregionale, che consentirebbe di portare a termine un’efficiente sostituzione d’importazioni provenienti da paesi terzi, in cambio di prodotti di origine interregionale.

Senza dubbio, come abbiamo appena rilevato, i settori corrispondenti a “Prodotti Minerali”, “Metalli Comuni” e “Turismo” presentano una maggiore potenzialità di sviluppo e complementarità tra i paesi dei Caraibi, grazie ai vantaggi comparativi apportati da ciascuna delle parti.

In campo sociale, si può anche affermare che esistono necessità e obiettivi comuni, poiché tutti i paesi della regione chiedono di contribuire allo sviluppo dei livelli dell’educazione primaria e colmare le lacune presenti nell’educazione superiore, la quale è stata storicamente bassa nei Caraibi, così come i livelli di scolarità.

Nel campo sanitario, l’ALBA riconosce sfide comuni: dopo l’Africa subsahariana, i Caraibi sono la zona più colpita dalla SIDA.

  1. IV. Iniziative dell’ALBA per i Caraibi

Le iniziative concrete nell’ambito dell’ALBA per i Caraibi sono le seguenti:

a.    Lotta contro la povertà e l’esclusione sociale

Organizzare programmi abitativi, servizi fondamentali (acqua, elettricità e viabilità), alfabetizzazione, salute. Progettare un piano d’appoggio tecnico e finanziario per lo sviluppo del programma d’alloggi decorosi, tenendo conto delle caratteristiche etnoculturali della regione, nonché l’istituzione di basi d’appoggio tecnico e finanziario per l’erogazione dei servizi fondamentali (essenzialmente acqua ed elettricità), per l’infrastruttura viaria e quella medica di base nel campo della sanità.

  1. b. Piano d’insieme in materia di sicurezza alimentare

Introdurre un piano d’insieme sulla sicurezza alimentare mediante l’elaborazione di un quadro normativo che garantisca le condizioni per lo sviluppo della produzione e l’elaborazione degli alimenti, conforme a norme di corretta fabbricazione, analisi dei rischi e punti di controllo critico, così come il marketing e la commercializzazione dei prodotti alimentari a basso prezzo per le popolazioni di minori risorse presenti nella regione.

  1. c. Sviluppo energetico e minerario

Intraprendere iniziative d’insieme per lo sviluppo energetico e minerario mediante l’articolazione di catene di aggregazione di valore integrate, capaci di aggiungere valore alle materie prime e capaci di stimolare lo sviluppo endogeno nella regione sulla base dell’innovazione tecnologica, al fine di conseguire la sovranità produttiva. Elaborare una cartina minerario-metallurgica dei Caraibi e lo studio delle sue potenzialità industriali, come fondamento di un piano strategico minerario della regione. Applicare strategie d’insieme di marketing e d’ingegneria dei mezzi logistici per il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione degli alimenti non lavorati e di altri prodotti presenti nella regione caraibica. Ampliare le opzioni d’energia primaria nei Caraibi, con particolare riguardo al gas naturale. Stabilire le basi per la creazione di un Fondo di Sviluppo Minerario finalizzato all’assistenza tecnica, finanziaria e d’investigazione e allo sviluppo scientifico e tecnologico del settore.

  1. a. Portafoglio d’investimenti integrato

Progettare e promuovere un portafoglio d’investimenti volto a costruire le catene industriali integrate di aggregazione di valore delle materie prime.

  1. b. Scambio accademico e culturale

Accomunare gli sforzi per ampliare il raggio d’azione dell’Università dei Caraibi, attraverso l’apertura di sedi in altri paesi della regione. Incentivare gli sforzi di scambio culturale tra i nostri Paesi allo scopo di rafforzare i vincoli storici e culturali. Stabilire alleanze strategiche rivolte alla formazione di risorse umane in diversi settori, condividendo le capacità e le potenzialità comuni nel settore.

  1. c. Turismo

Condividere le esperienze e gli sviluppi raggiunti dall’industria turistica nella regione, per gettare le basi di una gestione integrata, approfittando dei vantaggi e delle capacità proprie di ciascun paese. Stabilire alleanze strategiche orientate alla formazione delle risorse umane nel settore turistico, allo sviluppo dell’infrastruttura dei trasporti, alla logistica in generale e alla costituzione di una linea aerea caraibica regionale, in previsione della realizzazione di una struttura turistica nella regione. Esplorare la formazione di una nuova iniziativa d’integrazione, attraverso il servizio della gestione, promozione, certificazione, logistica e commercializzazione dei servizi turistici nei Caraibi.

  1. d. Conservazione ambientale

Elaborare programmi d’insieme di conservazione, sorveglianza e monitoraggio degli ecosistemi; promuovere il consolidamento di sistemi d’appoggio alla gestione ambientale comunitaria e la formazione di risorse umane in questa materia.

  1. e. Mercato regionale caraibico

Sviluppare programmi di sostegno al produttore e al consumatore, programmi tributari, di finanziamento e accesso al credito, garanzie, promozione e indagine di mercato, agevolazione del commercio, infrastruttura d’appoggio alla produzione, istituzione di circuiti produttivi basati sullo sviluppo endogeno. Nuovo programma d’incentivi.

  1. f. Prevenzione e gestione delle calamità

Costruzione di un sistema di prevenzione e gestione delle calamità nella regione, mediante l’istituzione di un sistema di monitoraggio di azione congiunta.

VI.    Conclusione

È possibile concludere affermando che la proposta del presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Rafael Chávez Frías, costituisce un fatto storico ed epocale; essenzialmente presente nei sogni d’integrazione dei nostri padri della patria, essa offre una vera possibilità di sviluppo e indica una strada luminosa per il futuro dell’America Latina e dei Caraibi.

(Traduzione dallo spagnolo di Vincenzo Paglione)

*  Insediamento della V Assemblea Generale della Confederazione Parlamentare delle Americhe, 25 novembre 2003.

1. Fonte: Relazione di Fernando Ramón Bossi, Segretario dell’Organizzazione del Congresso Bolivariano dei Popoli, presentata nel Foro del III Vertice dei Popoli, Mar del Plata, 3 novembre 2005,  Documento del Ministerio de Integración y Comercio Exterior (Ministero dell’Integrazione e Commercio Estero). in http://www.alternativabolivariana.org/pdf/alba_mice_es.pdf

2. ALADI (Asociación Latinoamericana de Integración, Associazione Latinoamericana per l’Integrazione) (N.d.T.).

3. FTAA-ALCA (Free Trade Area of the Americas, Area di Libero Commercio delle Americhe) (N.d.T.).

4. Fonte: Bancoex. Proposta di Programma Culturale Educativo dell’ALBA.

5. CARICOM (Caribean Community. Comunità Caraibica) (N.d.T.).

6. MM USD (Milliards United States Dollar, Miliardi di dollari americani) (N.d.T.).


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